Sopportare in Silenzio?
Quante volte ci siamo ritrovati a sopportare in silenzio, evitando di esprimere i nostri bisogni per non affaticare o deludere gli altri? Un'analisi delle origini di questi comportamenti e come la psicoterapia può aiutarci.
Quante volte ci siamo ritrovati a sopportare in silenzio, evitando di esprimere i nostri bisogni per non affaticare o deludere gli altri?
Le origini nella nostra storia personale
Questa modalità affonda le sue radici nella nostra storia personale, spesso a partire dall'infanzia. Quando eravamo piccoli, potrebbe esser stato complicato esprimere i nostri bisogni a chi se doveva prendersi cura di noi se quest* era occupat* o aveva bisogno di noi stess*. In certi momenti l'espressione dei nostri bisogni veniva etichettata come "pesante" o come "fare i capricci", registrandosi dentro di noi l'idea che esprimere i nostri desideri potesse rovinare la relazione con chi amavamo.
Nel presente, in queste situazioni, ci troviamo ad affrontare il senso di colpa che scaturisce dal non poter dire che ci sentiamo a disagio e dal non poter cambiare la nostra posizione senza generare turbamento, senza sentirci viziati o strani nel voler qualcosa di diverso. E così continuiamo a mettere in atto meccanismi di "people-pleasing", azioni quotidiane tese a far star bene gli altri anche a discapito di noi stessi.
Le conseguenze del silenzio
Ci concentriamo a schivare ogni situazione che ci metta nella condizione di appesantire o infastidire l'altro, anche a costo di ingoiare bocconi amari. Sacrificare così tante parti di noi stessi per non creare disagio all'altro ci allontana progressivamente dai nostri aspetti autentici e dalle nostre vere relazioni.
Difficile avere consapevolezza di quanto la nostra esperienza infantile ci abbia portato a celare i nostri bisogni, anche davanti a noi stessi. Questo perché da bambini non abbiamo la maturità necessaria a comprendere razionalmente ciò che sta succedendo, ma siamo bravissimi a capire come rendere contenti i nostri genitori.
Il percorso psicoterapeutico
Tutto ciò può essere un'ottima base da cui partire nel percorso psicoterapeutico per svelare il contesto e le origini del nostro rimanere in silenzio e della tendenza a restare in situazioni scomode e disagianti. La strategi* del silenzio potrebbe averci aiutat* a conservare i nostri rapporti in passato, motivo per cui l'abbiamo messa in atto: abbiamo sacrificato un pezzetto di noi stessi per non indispettire l'altro. Tuttavia, ora che siamo adult*, potremmo scoprire che non è più necessario compiere questo sacrificio.
Forse noi e i nostri rapporti siamo pronti a chiedere di più, senza che ciò abbia ripercussioni relazionali negative. La psicoterapia breve diventa il luogo sicuro dove poterci concentrare insieme sull'esplorazione di queste nuove possibilità, imparare a coltivare relazioni autentiche senza il peso del silenzio.
Dott. Alessio Reveglia
