Fermate la carriera - voglio scendere!!!!
Benessere Lavorativo

Fermate la carriera - voglio scendere!!!!

Dott.ssa Roberta Alesiani
20 marzo 2024
13 min

La sindrome da dipendenza dal lavoro o sindrome da workaholism. Sei completamente assorbito dal lavoro? Scopri come le credenze patogene trasformano la carriera in un'ossessione e come ritrovare l'equilibrio tra ambizione e vita personale.

La sindrome da dipendenza dal lavoro

La sindrome da workaholism o dipendenza dal lavoro rappresenta una delle forme più socialmente accettate di dipendenza, ma non per questo meno dannosa per il benessere personale e relazionale.

La storia di Marco

Marco arriva trafelato, come al solito con un ritardo consistente ed il telefono ancora in mano mentre sta finendo di fare una chiamata. 40 anni, un uomo all'apparenza deciso di sé, che lascia però intravedere un aspetto di vulnerabilità e di insicurezza, soprattutto rispetto al proprio aspetto fisico.

Si scusa per il ritardo e inizia a parlare del suo lavoro e di quanto sia subissato di cose da fare. Marco è sposato da anni, ma fa fatica a trovare del tempo per sé e per la sua compagna. Da sempre un giovane promettente, ha avuto una carriera di tutto rispetto e attualmente potrebbe godersi la vita e i traguardi raggiunti.

Eppure non ce la fa: Marco non riesce a limitare la propria responsabilità e continua a sovrapporre la sua carriera lavorativa alla sua vita personale. Spesso a contatto con lui si ha l'impressione che il lavoro rappresenti l'unico aspetto identitario più che un'area funzionale e parziale della sua identità.

Ti riconosci in Marco?

Anche a voi come a Marco capita di:

  • Essere completamente assorbiti dal lavoro
  • Non avere tempo libero da dedicare a voi stessi e ai vostri affetti
  • Avere difficoltà a godere dei vostri successi anche quando sono conformi alle vostre capacità
  • Sentire che il lavoro rappresenta il 90% della vostra vita

Le radici nell'infanzia: il bisogno di approvazione

Sentirsi apprezzati in modo autentico e realistico dai propri genitori, sia rispetto alle proprie caratteristiche fisiche che per le proprie abilità, è fondamentale per lo sviluppo di una buona autostima. Per considerarci persone degne e amabili, abbiamo bisogno di sentire che i nostri genitori e più in generale le figure che si occupano di noi hanno un'immagine positiva di noi e che ci stimano.

Quando manca il riconoscimento

Quando e se ciò non avviene durante la nostra infanzia e nel corso dell'adolescenza, è possibile che la persona sviluppi delle credenze, consce o inconsce, che lo porteranno a sentirsi:

  • Incapace
  • Stupido
  • Sgradevole
  • Brutto
  • Indegno

Queste credenze rappresentano una conferma rispetto all'atteggiamento di chi non ha saputo riconoscere il proprio valore. L'iperinvestimento su un aspetto intellettivo/professionale rappresenta in questo caso l'unico modo per alleviare temporaneamente la sofferenza connessa a questa credenza.

Altre origini del workaholism

Lealtà ai valori genitoriali

Potremmo iperinvestire su un aspetto intellettivo/professionale perché intuiamo inconsciamente che questi sono i desideri e i valori di uno o di entrambi i nostri genitori e non realizzarli vorrebbe dire:

  • Tradire i loro valori
  • Essere sleale
  • Farli soffrire

Protezione di fratelli o genitori

Così come togliere spazio alla vita sentimentale e personale potrebbe rappresentare una modalità che ci difende dall'umiliare o ferire un fratello o un genitore amato che si è sempre sentito insoddisfatto di sé o è andato incontro a fallimenti.

Il percorso verso l'equilibrio

Rivolgerti a uno psicologo potrebbe aiutarti a:

  • Far luce sui meccanismi sottesi alle tue difficoltà
  • Identificare le credenze patogene che alimentano il workaholism
  • Trovare tempo e spazio nella tua vita per te e il tuo benessere
  • Riscoprire l'equilibrio tra vita professionale e personale

Trovare tempo e spazio nella tua vita per te e il tuo benessere potrebbe essere già di per sé terapeutico, al di là dei contenuti.

E allora per dirla con le parole di Raphaelle Giordano:

"La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola!"


Dott.ssa Roberta Alesiani

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