Coronavirus: Per Una Buona "Genitorialità" di Istituzioni e Media
Una riflessione critica sulla comunicazione istituzionale durante la pandemia e il ruolo della responsabilità collettiva.
Quando l'autorità sfugge di mano
Questi autoritarismi sorretti dai principi morali di autorità/sovversione e sacralità/degrado (Heidt) stanno sfuggendo un po' di mano...
Cosa non è sbagliato
Ogni tanto ci si dovrebbe ricordare che NON è sbagliata la fame di:
- LIBERTÀ
- Abbracci
- Baci
- Cibo
Ma che il problema è costituito dai LIMITI della scienza, per cui ancora non sono pronti cure efficaci e vaccini.
Una questione di prospettiva
Ci si dovrebbe ricordare che la temporanea autoprivazione della libertà è:
- Una reazione difensiva e sacrosanta a dei limiti di protezione
- NON un imperativo a cui assoggettarsi muti, inermi e pieni di vergogna
Verso una comunicazione responsabile
Dunque:
- MENO allarmismi e visioni catastrofiche
- PIÙ informazione
- MENO minacce
- PIÙ interventi mirati nei confronti di chi realmente se ne frega del bene comune
- Disposizioni che siano informate e farcite da RASSICURAZIONE e non obblighi imperanti
Il linguaggio delle istituzioni
Gli altoparlanti, invece di urlare "state a casa", dovrebbero proclamare alla gente:
"Scusate, pazientate ancora, cercheremo di ripristinare il diritto alle vostre libertà al più presto e intanto vi aiuteremo a non morire di fame."
E urlare a chi di dovere:
"Occupatevi di chi è in difficoltà, velocizzate le sperimentazioni per vaccini e cure!"
